Che è un patrimonio lo si sa ma molti ignorano che per mantenere funzionante ed economico un sistema idrico complesso sono necessari investimenti, monitoraggio e una visione globale del ciclo dell’acqua.
Per AMAG SPA che si occupa del ciclo integrato dell’acqua per tutto ciò che concerne il sistema di acquedotto, fognatura e depurazione, la salvaguardia del servizio idrico è sempre stato uno dei punti saldi. Acqua per la collettività significa mantenere alti gli standard quali/quantitativi cercando di armonizzare tutti i processi: dalla captazione sino alla riemissione.
Le risorse dell’acquedotto oggi disponibili ammontano a circa 80 pozzi, 1.384 km circa di reti di distribuzione, 52.000 utenti allacciati e una capacità di 635 litri/secondo in grado di soddisfare le esigenze di 150.000 abitanti. La complessità del sistema è evidente così come è evidente anche la delicatezza di questo servizio. Proprio per questo che i laboratori di analisi del Gruppo tendono a tutelare l’acqua come bene essenziale attraverso un monitoraggio pedissequo rispetto alle possibili fonti di inquinamento.
I temi sui quali focalizzare l’attenzione sono di due tipi: quantitativo e qualitativo. La situazione globale dal punto di vista quantitativo vede alcuni paesi dividersi il 60% delle riserve di acqua dolce, l’Asia per esempio, dove si concentra quasi il 60% della popolazione mondiale, dispone solo del 30% delle risorse. La mancanza d’acqua è strutturale nel triangolo che va dalla Tunisia al Sudan e al Pakistan. Nei Paesi in via di sviluppo, il 90% delle acque residuali e il 70% dei rifiuti industriali sono immessi, senza alcun trattamento preliminare, nelle acque di superficie: l’acqua non solo è carente ma, quando è disponibile, è gravemente inquinata. La situazione si aggraverà anche a causa dell’esodo rurale e della crescente concentrazione delle popolazioni nelle megalopoli. Nel 2020 l’aumento del consumo domestico arriverà al 40%.
Se dal punto di vista della disponibilità quantitativa il Gruppo rimane vigile sull’efficienza del servizio, dal punto di vista qualitativo i rischi potenziali richiedono sforzi maggiori. Una risorsa essenziale per la vita, quindi, diventa addirittura fonte di malattie ed epidemie. “Il ciclo dell’acqua necessita di una visione ambientale multitasking e aggiornata” così come sottolinea il Presidente del Gruppo De Capitani. Dalla captazione sino alla riemissione dell’acqua reflua depurata in un corso d’acqua il processo deve mantenere standard qualitativi e d’efficienza notevoli. Infatti la sostenibilità del processo dipende non solo dalla manutenzione degli impianti, dalla professionalità degli operatori, dalla ricerca di nuove tecnologie come quella della fitodepurazione, dallo studio in collaborazione con l’Università degli Studi di Alessandria, ma anche dall’integrazione con politiche ambientali più generali, per esempio quelle relative al ciclo dello smaltimento dei rifiuti: in questo senso sono vincenti le policies attuate dalle Multiutility, capaci di lavorare sull’intero ciclo dei servizi al cittadino sfruttando le risorse condivise.
E’ necessario dunque attenersi costantemente al principio dello sviluppo sostenibile: realizzare il difficile equilibrio fra protezione dell’ambiente, progresso economico e sviluppo sociale. L’obiettivo generale è migliorare la qualità della vita e al tempo stesso proteggere l’ambiente perché in tutto il mondo le future generazioni possano progredire e prosperare.