Sono stati avviati oggi, giovedì 23 novembre 2023, i lavori del progetto “Rete Idrica Intelligente”, un intervento integrato per la riduzione delle perdite idriche in 20 comuni, finanziato dal PNRR per 15 milioni di euro, che prevede la sostituzione dei contatori tradizionali con circa 40 mila contatori smart nella rete idrica e nelle utenze domestiche e commerciali.
Il progetto è stato candidato da Egato6 Alessandrino ed è realizzato da Amag Reti Idriche.
La prima azione – preliminare allo svolgimento del progetto – è il rilievo geometrico della rete idrica e degli impianti nei 20 comuni interessati. L’attività è in corso in questi giorni nei comuni di Rivarone, Visone e Ricaldone e si proseguirà nelle prossime settimane nel comune di Acqui Terme.
Il traguardo fissato dal PNRR prevede la digitalizzazione di 25.000 km di reti idriche in Italia (di cui 1.111 nell’Alessandrino e nell’Acquese) e la conseguente riduzione dei livelli di perdita del 35% entro il 31 marzo 2026.
“Sul territorio alessandrino la manutenzione negli anni viene sempre fatta in modo programmatico, bisogna considerare però che le reti sono molto vecchie e con il passare degli anni presentano sempre più problematiche – dichiara il Presidente del Gruppo Amag, Claudio Perissinotto -. Proprio per questo la rete idrica alessandrina (città di Alessandria + 19 comuni) sarà oggetto di un consistente intervento di ammodernamento e digitalizzazione. Questo progetto – conclude Perissinotto – consente al nostro territorio di essere al centro della sfida del cambiamento in atto in Italia e in Europa”.
Nello specifico, questo intervento consentirà il miglioramento delle condotte ad uso potabile con strumentazioni e sistemi di controllo innovativi, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze. La rete sarà distrettualizzata e verrà utilizzato un software di telecontrollo per analizzare le problematiche e pianificare gli interventi di gestione e controllo attivo della rete, oltre a ricevere una lettura precisa dei consumi.
Si stima, inoltre, una riduzione delle emissioni di CO2 di 313 t eq./anno, grazie al recupero di notevoli quantità d’acqua (2.374.589 mc/anno) e quindi a un minor consumo di energia elettrica per l’emungimento.