E’ nota in città la battaglia intrapresa dall’AMAG nei confronti degli Utenti che non pagano le bollette e che hanno provocato da un lato una crisi di liquidità dell’Azienda e dall’altro un danno nei confronti di tutti i cittadini che pagano regolarmente le forniture.“Una battaglia di civiltà e giustizia” commenta l’Amministratore Delegato Ing. Mauro Bressan “che vede l’Azienda schierata a fianco di coloro che pretendono un’Azienda che funzioni e risponda alle esigenze di un mercato sempre più esigente, capace di proporre ed erogare un servizio di qualità”

Un’azione che, nel caso del Condominio la Benpensata, ha avuto anche un risvolto legale, con una soluzione positiva per AMAG.

I fatti

A seguito della persistente e pluriennale morosità del Condominio La Benpensata, dopo ripetute diffide rimaste totalmente prive di riscontro, Amag ha avviato procedura giudiziale per il recupero del credito.

Dal momento che il regolamento d’utenza prevede che per gli usi domestici si possa solamente procedere alla riduzione, i tecnici Amag hanno conseguentemente ridotto l’afflusso dell’acqua nella tubatura.

A fronte di tale iniziativa, 5 condomini hanno proposto ricorso in via d’urgenza per ottenere il pieno ripristino della fornitura d’acqua, sostenendo:

– di non essere morosi in quanto a suo tempo avevano versato a mani dell’amministratore del Condominio le quote di loro spettanza relative al consumo periodico dell’acqua;

– che Amag non potesse limitare la fornitura d’acqua a tutto il condominio ma solamente ai condomini effettivamente morosi;

– che l’acqua è un bene primario e non una semplice merce, per cui non può in ogni caso essere limitato.

Amag ha opposto difesa affermando che:

– l’amministratore non ha mai versato ad Amag le somme ricevute dai condòmini per le quote di acqua consumata;

– il pagamento all’Amministratore in ogni caso non libera il singolo condomino, in quanto è l’Amministratore il Referente nei confronti dell’Amag ed è responsabilità del Condominio verificare che l’Amministratore paghi regolarmente le forniture

– nessuna norma costituzionale prevede un diritto all’acqua incondizionato.

Il Giudice ha inizialmente accolto la tesi dei ricorrenti, ma il Collegio Giudicante ha accolto il ricorso dell’Azienda stabilendo che è pienamente legittimo il comportamento di Amag che, a fronte di una pluriennale morosità, ha limitato l’erogazione dell’acqua in applicazione del regolamento d’utenza vigente.

“Una risposta positiva per l’Azienda e per tutti quei Cittadini che pagano regolarmente” conclude Bressan “una gestione efficiente significa qualità del servizio e maggiore capacità di investire nel territorio, per quella Comunità di Alessandrini che giustamente pretendono un servizio pubblico di qualità”.

Allegato – Comunicato Stampa

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