Questa sera il centrodestra ha in agenda un incontro pubblico il cui titolo è tutto un programma: “Giunta Abonante fallita, AMAG svenduta?” Sarà sicuramente l’ennesima occasione per tracciare un quadro apocalittico, tra allarmi di “vera emergenza”, “nubi nere” e “grande preoccupazione dei dipendenti” per il futuro del gruppo.

Non so fino a che punto gli alessandrini siano interessati a queste continue schermaglie politiche. Ma ai risultati penso di sì. Abbiamo ereditato un gruppo in vera difficoltà e dopo un’accurata disamina della situazione abbiamo cominciato a rivoltarlo come un calzino. Ci hanno lasciato a fine 2022 ben 16 milioni di bollette dell’acqua non pagate, e a fine 2023 sono scesi a circa 15. In qualche settimana abbiamo completamente rivisto modalità e processi di recupero e a fine giugno 2024 il credito scaduto è sceso sotto i 13 milioni. E l’obiettivo è di scendere di almeno un altro paio di milioni nei prossimi mesi. Questi sono soldi veri, non chiacchiere: quattro milioni di euro recuperati in un solo anno. E questi denari rafforzano il gruppo anziché mettere a rischio 100 posti di lavoro, come paventato con monotonia dal centrodestra.

 

Per la prima volta in AMAG sono disponibili i dati gestionali di andamento mensile delle società del gruppo. Stiamo implementando un effettivo processo di pianificazione e controllo di gestione inteso come cultura della gestione di un’impresa, finora inesistente. Sino ad oggi il bilancio dell’anno era disponibile dopo sei mesi e i risultati a fine giugno erano noti in autunno. Ma come si faceva a gestire l’azienda senza un budget e senza conoscere l’andamento consuntivo? Ebbene, i numeri relativi ai primi mesi dell’anno confermano oggi le aspettative del budget annuo 2024 e un rilevante miglioramento del risultato operativo rispetto al 2023.

Nei primi cinque mesi del 2024 si sono sostenuti meno costi grazie ai nuovi processi che abbiamo adottato per identificare i fornitori ed autorizzare la spesa: entro la fine dell’anno il risparmio sarà importante, almeno due milioni di euro.

Non basta? Ricordo che i conti di AMAG si sono chiusi in attivo nel 2022 solo grazie alla cessione di Alegas, in caso contrario avremmo dovuto registrare già quell’anno una perdita d 1 milione e 600 mila euro. Il 2023 si è chiuso con un risultato netto quasi in pareggio e l’obiettivo del 2024 è un sensibile miglioramento.

Questi sono i fatti. E sono risultati che stiamo portando a casa proprio grazie al supporto di quei consulenti che sono tanto invisi al centrodestra, e che AMAG, con il pieno appoggio della giunta Abonante, ha avuto la lungimiranza di chiamare per salvare un’azienda che è un patrimonio dell’Alessandrino.

 

Senza tanto clamore, tra gennaio e giugno 2024, abbiamo avviato molte altre iniziative importanti. E’ in fase di partenza la verifica del patrimonio strutturale delle aziende del gruppo, ossia di tutte le tubature, strutture immobiliari, impianti ed attrezzature che sono il vero grande valore di AMAG. Anche la gestione dei magazzini, compreso quello quasi abbandonato di Acqui, è stata completamente rivista: ora è quella di una azienda che ha cuore il proprio patrimonio.

La situazione finanziaria è oggi costantemente monitorata. Il debito scaduto è correttamente monitorato e gestito per arrivare a un suo progressivo rientro in AMAG Reti Idriche, dove i mancati incassi delle bollette hanno inevitabilmente generato problemi.

 

E il personale? Il centrodestra punta sull’allarmismo agitando lo spettro di centinaia di licenziamenti, mentre noi consideriamo i dipendenti un asset fondamentale da gestire con formazione, percorsi di carriera, meritocrazia e certo non ricorrendo, come è avvenuto nel biennio 2021- 2022 prima delle elezioni amministrative, a passaggi di categoria e aumenti a pioggia che hanno portato a un costo del lavoro pari al 41% del fatturato. Il centrodestra cerca di nascondere questa disastro gestionale con ricostruzioni surreali che ricordano il gioco delle tre carte (per mascherare l’aumento del costo del lavoro vanta addirittura i pensionamenti come “risparmi”, come se in pensione si andasse per chissà quale strategica decisione della direzione di AMAG e non per i raggiunti limiti di età previsti dalla legge) e alimentano allarmismi di ogni tipo.

Noi non solo non abbiamo licenziato nessuno, ma abbiamo avviato un primo percorso di formazione (peraltro con lo stesso corso di cui hanno usufruito Cassa Depositi e Prestiti, Banca Intesa, l’ospedale Meyer di Firenze, l’università di Siena, Illy ecc,) e a giorni presenteremo ufficialmente un’importante iniziativa di welfare che interesserà tutti i dipendenti: alle donne verrà offerto, per tre anni, lo screening per il tumore al seno e agli uomini quello per il tumore alla prostata; e a cadenza quindicinale, sarà presente uno psicologo.

Il nuovo corso di AMAG è improntato all’efficienza ma anche alla trasparenza: non appena la nuova Presidente si sarà fatta un’idea precisa della situazione e verranno calate nel piano strategico le linee di indirizzo dell’Azionista, ne informeremo puntualmente tutti gli utenti e i cittadini.

In AMAG è iniziata l’epoca del fare. Le chiacchiere le lasciamo a chi, dopo aver lasciato macerie, strepita, si agita e denuncia svendite inesistenti al solo scopo di nascondere i danni che ha causato.

Alessandria, lì 08 luglio 2024